Anno 2030: fine della nostra amata TV digitale?

1/6/2016 13:30:23
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Anno 2030: fine della nostra amata TV digitale?
Tutto nasce quando a livello mondiale, prima con il WRC-12 (World Radio Conference 2012) e poi in modo esecutivo con il WRC-15 che ha stabilito di dedicare alla larga banda mobile le frequenze oggi utilizzate in Italia e in Europa dalla televisione digitale terrestre. Questo per ottenere una armonizzazione delle frequenze della “banda larga mobile” a livello mondiale.

Conseguenze di questa decisione è l’assegnazione delle frequenze da 694 a 790MHz alla tecnologia LTE entro il 2020 (forse per l’Europa posticipabile al 2023). Infatti le frequenze dei 700MHz hanno il grande pregio che possono essere più facilmente ricevute all’interno degli immobili con piccole antenne mentre oggi sembrano “sprecate” per ricezione con grandi antenne esterne. Tutto questo è possibile affiancando all’emissione di radiofrequenza la tecnologia LTE ed in particolare LTE Broadcast per la possibile emissione TV: eMBMS (Multimedia Broadcast Multicast Service).
Tutto questo mette in discussione l’organizzazione delle torri di emissione: da “grandi torri a grandi potenze” (oggi utilizzate dalla nostra TV) a “piccole torri a bassa potenza” (tipica delle reti mobili)
Base Station capaci di trasmettere con LTE Broadcast a terminali mobili o fissi all’interno della casa attraverso antenna LTE.
Tra l’altro nel 2023 il prossimo WRC-23 affronterà anche la riallocazione delle frequenze sotto i 700MHz che dovranno essere “destinate” anch’esse alle reti larga banda mobile entro il 2030!
Lo switch-off dei 700 MHz porta i broadcasters italiani a stringere i tempi e valutare se sia possibile sostituire il DBV-T al T2 con la conseguenza di rivedere la tecnologia della torre di trasmissione e per l’utente la revisione di centralini di antenne e soprattutto il cambio del televisore.
Forse diventa concreta, anche per i bradcasters Italiani valutare le potenzialità della nuova tecnologia LTE Broadcast integrando le reti di trasmettitori attuali con reti dalle “torre basse”. In questa ottica può essere vista la sperimentazione fatta da RaiWay e Tim durante l’Expo di Milano, come pure giustificare la forte attenzione che Ei Towers o la spagnola Cellnex stanno prestando alla vendita delle torri di Telecom Italia.
Integrare l’attuale trasmissione TV dalle “torri alte” con la nuova tecnologia LTE broadcast dalle “torri basse” sembra essere una ipotesi più che percorribile per anticipare i tempi e non mancare l’appuntamento dei prossimi dieci anni di TV terrestre.
Le conseguenze non ci riguardano solo come cittadini ma anche come tecnici installatori di sistemi riceventi e di distribuzione: occorre anche professionalmente rimanere in gioco.
Proporre, progettare e realizzare impianti di nuova generazione significa accompagnare in modo intelligente il nostro cliente.
Le “tecniche di Integrazione di Impianto” diventano quindi un passaggio fondamentale nella professione di installatore e di progettista
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