Grande impulso per la Banda Ultra Larga: finanziamenti e regolamentazioni attuatorie
L’accordo tra governo e regioni, una volta ottenuta l’approvazione dalla Commissione europea, spingerà ulteriormente le gare di appalto che completeranno la realizzazione della rete ottica per la Banda Ultra Larga a tutto il territorio nazionale dopo il primo lotto già in fase di completamento nelle regioni meridionali (Campania, Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia).
In particolare per le aree dette “a fallimento di mercato” che fanno riferimento ai gruppi di comuni compresi nei “Cluster” C e D sono disponibili risorse finanziare già stanziate in misura più ampia del previsto. Infatti dei 2,2 miliardi previsti dal primo stanziamento Cipe è potuto scendere, causa gare di appalto al ribasso a circa 1,6 miliardi, liberando risorse.
Il governo, nella figura del sottosegretario alle comunicazioni Giacomelli, sta valutando l’impiego di queste risorse per allargare le cosidette aree grigie e anche di finanziare “voucher” per incentivare la domanda da parte degli utenti finali.
Questo anche per incentivare un upgrade tecnologico che prevede di arrivare finalmente con la fibra direttamente agli edifici al fine di portare i 30Mbps ai 100Mbps bidirezionali e che non è possibile con la tecnologia in rame: questo passaggio è fondamentale per ottenere fondi legati all’ultra broadband nelle aree nere.
Agcom è parte attiva dal punto di vista regolamentatorio. Prima come emanazioni di direttive tese a dirimere controversie sugli scavi per la posa della fibra fra operatori e utenti, secondo per regolamentare le “verticali di edificio”, norme che sicuramente si dovranno appoggiare alla legge 164/2014 che definisce l’Unica infrastruttura multiservizio passiva in f.o. di cui dovranno obbligatoriamente dotarsi i nuovi edifici. Ma anche in fase di revisione parziale degli impianti negli edifici esistenti dovranno essere realizzati in modo da essere portati, gradualmente, verso l’unica prevista dalla legge 164/2014.
La pianificazione dei bandi previsti dovrà dare precedenza alle aree dove la penetrazione dell’ultra larga banda è più carente: questa volta è il centro nord Italia, visti i già avanzati lavori del progetto BUL nelle regioni Meridionali.
Rete NGAN pubblica e reti private all’interno degli edifici sono sicuramente la ricetta vincente per arrivare al FTTH e raggiungere l’obiettivo previsto dall’agenda digitale europea per l’utente finale di poter disporre di collegamenti bidirezionali ad almeno 100 Mbps simmetrici.
Da ora in poi i tecnici saranno seriamente impegnati nell’acquisire competenze nuove per la progettazione e realizzazione di qualsiasi impianto all’interno degli immobili esistenti e nuovi in funzione di queste nuove direttive di legge e tecniche.
Non possiamo continuare nelle metodologie installative adottate fino ad oggi con il rischio della contestazione dei lavori da parte del committente perché non in linea con le nuove direttive.
Nei laboratori eCletticaLab sono state sperimentate varie soluzioni tecniche in funzione delle varie situazioni che si possono presentare: questa conoscenza è anche a tua disposizione. Ti aspettiamo!
In particolare per le aree dette “a fallimento di mercato” che fanno riferimento ai gruppi di comuni compresi nei “Cluster” C e D sono disponibili risorse finanziare già stanziate in misura più ampia del previsto. Infatti dei 2,2 miliardi previsti dal primo stanziamento Cipe è potuto scendere, causa gare di appalto al ribasso a circa 1,6 miliardi, liberando risorse.
Il governo, nella figura del sottosegretario alle comunicazioni Giacomelli, sta valutando l’impiego di queste risorse per allargare le cosidette aree grigie e anche di finanziare “voucher” per incentivare la domanda da parte degli utenti finali.
Questo anche per incentivare un upgrade tecnologico che prevede di arrivare finalmente con la fibra direttamente agli edifici al fine di portare i 30Mbps ai 100Mbps bidirezionali e che non è possibile con la tecnologia in rame: questo passaggio è fondamentale per ottenere fondi legati all’ultra broadband nelle aree nere.
Agcom è parte attiva dal punto di vista regolamentatorio. Prima come emanazioni di direttive tese a dirimere controversie sugli scavi per la posa della fibra fra operatori e utenti, secondo per regolamentare le “verticali di edificio”, norme che sicuramente si dovranno appoggiare alla legge 164/2014 che definisce l’Unica infrastruttura multiservizio passiva in f.o. di cui dovranno obbligatoriamente dotarsi i nuovi edifici. Ma anche in fase di revisione parziale degli impianti negli edifici esistenti dovranno essere realizzati in modo da essere portati, gradualmente, verso l’unica prevista dalla legge 164/2014.
La pianificazione dei bandi previsti dovrà dare precedenza alle aree dove la penetrazione dell’ultra larga banda è più carente: questa volta è il centro nord Italia, visti i già avanzati lavori del progetto BUL nelle regioni Meridionali.
Rete NGAN pubblica e reti private all’interno degli edifici sono sicuramente la ricetta vincente per arrivare al FTTH e raggiungere l’obiettivo previsto dall’agenda digitale europea per l’utente finale di poter disporre di collegamenti bidirezionali ad almeno 100 Mbps simmetrici.
Da ora in poi i tecnici saranno seriamente impegnati nell’acquisire competenze nuove per la progettazione e realizzazione di qualsiasi impianto all’interno degli immobili esistenti e nuovi in funzione di queste nuove direttive di legge e tecniche.
Non possiamo continuare nelle metodologie installative adottate fino ad oggi con il rischio della contestazione dei lavori da parte del committente perché non in linea con le nuove direttive.
Nei laboratori eCletticaLab sono state sperimentate varie soluzioni tecniche in funzione delle varie situazioni che si possono presentare: questa conoscenza è anche a tua disposizione. Ti aspettiamo!
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